domenica 9 gennaio 2022

UNA CICLABILE CHE CANCELLEREBBE 50 POSTI AUTO: LA NEO AMMINISTRAZIONE ARMELAO TOTALMENTE CONTRARIA

A fine luglio del 2020, con l’amministrazione Ferro, assessore responsabile Alessandra Penzo, veniva presentato all’Auditorium San Nicolò di Chioggia il progetto per il nuovo Lungomare e area Reduci. Un progetto che prevedeva un contributo da parte della popolazione per eventuali osservazioni entro il successivo 15 settembre e che prevedeva vari interventi, dalla viabilità stradale, agli accessi al mare, alla nuova illuminazione. Il primo stralcio dei lavori era programmato entro i primi sei mesi del 2021. L’Associazione Albergatori a suo tempo aveva presentato un diverso progetto formato da idee concettuali che, secondo l’allora assessore Penzo, non corrispondevano alle esigenze attuali. (play list degli interventi della presentazione all'Audiotorium) Sembra però che neppure questo nuovo progetto, per il momento non ancora partito, corrisponda alle esigenze della città, ritenuto dalla nuova amministrazione datato e non più attuabile, definito un grosso errore in quanto la viabilità automobilistica ne uscirebbe sacrificata. Infatti si passerebbe dalle attuali 4 corsie, inclusa la pista ciclabile a sole due, una in ingresso e una in uscita, decisamente insufficienti per contenere la mole di traffico automobilistico nel periodo estivo, soprattutto nei fine settimana di maggio e di giugno, quando i pendolari che giungono a Chioggia, e da Chioggia devono uscire, intasano qualsiasi strada. A riguardo il 27 dicembre scorso si è tenuta una commissione consiliare che aveva come tematica Lungomare e Via del Boschetto, due punti dolenti nella viabilità cittadina che la nuova amministrazione si trova a dover gestire, trovandoli nel piatto già pronti. Sul nuovo Lungomare sono sorti dubbi da quasi tutti i consiglieri comunali, eccezion fatta, logicamente, per quanto riguarda l’ex assessore all’Urbanistica, Alessandra Penzo, che di quest’opera fu una degli artefici. In commissione si è manifestata la volontà di riprendere in mano il progetto per il Lungomare soprattutto per quanto riguarda la viabilità, un tallone di Achille per Chioggia. Non è stato da meno il tema della pista ciclabile di Via del Boschetto criticata dalla sua apertura per i problemi di attraversamento dei ciclisti che vi devono accedere o uscirne e che per farlo invadono la corsia opposta tagliando la strada alle vetture. Un’infrastruttura non ancora completata né sulla parte pista ciclabile, ne sulla parte marciapiedi, interrotti a un certo punto dall’ingresso della RSA e inesistenti nella parte su cui si affacciano le Poste. Si è sempre affermato che la pista ciclabile andasse fatta sul lato destro della carreggiata, entrando in Via del Boschetto, e non sul sinistro ma la progettazione del suo proseguimento verso il Lungomare ha lasciato interdetta tutta la seduta. Un fulmine a ciel sereno sono le parole usate per descriverla. Dalle slide che sono state mostrate il percorso del prolungamento della ciclabile è stato pensato a ridosso del marciapiede, tagliando l’attuale parcheggio, togliendo una cinquantina di posti auto in un’area percorsa quotidianamente da centinaia di bambini che non sarebbero più in sicurezza. Una pista ciclabile che provocherebbe caos e pericolo, una cosa inaudita anche solo pensare di poter mettere in opera una cosa simile che non agevolerebbe la vita di nessuno ma finirebbe con complicare quella dell’intera comunità scolastica e dell’utenza che si vedrebbe privata di mezzo parcheggio, un problema atavico per Chioggia, portato alla cronaca continuamente, e che chiede a gran voce di essere risolto, non certo peggiorato. Il progetto è stato esposto in commissione dagli uffici dei Lavori Pubblici e l’allora assessore Alessandra Penzo, al pari degli altri, ha affermato di non saperne nulla e di non aver mai visto un simile progetto. In commissione si è sollevato un coro di richieste di rivederlo. Ora c’è chi si chiede se l’amministrazione precedente, con a capo un sindaco architetto, avesse coscienza di ciò che stava facendo e delle conseguenze che ciò avrebbe avuto nella viabilità e vivibilità cittadina o se i suoi intenti fossero mossi solo dalla smania di voler dimostrare di agire in un qualche modo, costi quel che costi, indifferente ai benefici o ai disagi. Deluso il consigliere Dolfin, che della vita politica di Chioggia ha una memoria storica, che afferma che non è possibile che questa amministrazione Armelao si trovi a dover rivedere i progetti dell’amministrazione precedente piuttosto che poter dar loro il via in tranquillità e cominciare un nuovo percorso. Una perdita di tempo non indifferente per una città che più che mai ha bisogno di fare dei passi avanti in velocità per rimettersi in gioco al pari di altre realtà a noi competitor.

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