Il semaforo che regola il traffico a Sottomarina in Piazza Aldo e Dino Ballarin non viene rispettato da molti soprattutto quando si trovano in sella a una bici.Il rosso per chi va in bici sembra non esistere, semplicemente non viene rispettato. A partire da chi oltrepassa l’incrocio come niente fosse, dribblando le auto, a chi parte quando manca ancora una manciata di secondi al verde.
Ne abbiamo decine di esempi a dimostrare una ignoranza per quanto riguarda il codice della strada impossibile da debellare.
Eppure in caso di impatto è chi è in sella ad una bici ad avere generalmente la peggio, a rischiare di più ma non sembra essere una cosa importante.
Passare col rosso, non accendere le lucine, andare contromano, non usare la pista ciclabile quando c’è, tagliare le rotonde, condurre guardando il cellulare con la bici elettrica e truccare il motore della stessa sono solo alcuni dei comportamenti scorretti diventati ormai un’abitudine. Ogni tanto capita il peggio e diventa impossibile evitare l’impatto.
Eppure l’educazione stradale si fa a partire da scuola e ci viene inculcato fin da piccoli che bisogna guardare quando si attraversa, che lo si faccia a piedi o in bici o con altri mezzi.
Sarebbe da capire se i comportamenti scorretti sono dovuti a ignoranza, alla convinzione di essere intoccabili o semplicemente al menefreghismo.
Sono tutti comportamenti sanzionabili, a partire dal passare col rosso, al tagliare la rotonda e nominare tutti quelli già citati.
Sappiamo che non ci possono essere controlli a ogni rotonda e a ogni incrocio e che le bici non sono riconoscibili da una targa e che forse, a questo punto c’è un vuoto normativo che dovrebbe essere colmato, a partire da un’assicurazione obbligatoria e dall’uso del casco almeno sulle bici elettriche, che abbiamo visto, riescono a raggiungere la velocità di 45 km/h, il doppio della velocità consentita.
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