È arrivato stamane alle 10.45 al Tribunale di Venezia -scortato dagli agenti di polizia- Marco Nordio, il 45enne che lunedì mattina ha minacciato di far saltare in aria la propria abitazione in calle San Nicolò a Chioggia. In queste ore infatti è prevista la convalida dell'arresto, dopo che negli ultimi due giorni l'uomo è stato ricoverato all'ospedale di Venezia in seguito a TSO: Nordio, tossicodipendente, era in preda a un cocktail di cocaina, cannabinoidi e psicofarmaci quando ha cosparso di gas l'appartamento in cui vive con l'anziana madre, la quale era uscita a chiedere aiuto al Commissariato di Pubblica Sicurezza.
Quando i poliziotti sono entrati nell'alloggio, hanno rinvenuto lo squilibrato con un accendino in mano, pronto a far saltare in aria la casa: una volta che hanno provato a bloccarlo, Nordio ha reagito colpendo gli agenti e ferendone ben sei, seppur lievemente fino a 10 giorni di prognosi al massimo. Da qui le accuse di resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale, per le quali sarà istruito il processo. Sia lunedì mattina che nei giorni precedenti Marco Nordio ha sofferto di allucinazioni, che lo vedevano intento a dare la caccia a nemici immaginari o a sentirsi inseguito da non meglio precisate forze militari. Se il giudice per l'udienza preliminare confermerà l'arresto, si porrà il problema del luogo dove dovrà essere scontato: difficile pensare che possa continuare a essere l'abitazione di famiglia, date le recenti minacce di annientamento e la prostrazione della povera madre.
La privacy nn esiste più , più che altro xchè vengono dette false verità. Senza pensare alla sensibilità delle persone coinvolte .
RispondiEliminaPremesso che il sottoscritto è sicuramente di parte però, non te ne avere, si invoca la "privacy" quando, evidentemente, non si sa neanche che cosa SIA la legge sulla privacy che tutela diversi aspetti della nostra vita. Nel caso di specie c'è stato l'intervento di numerosi agenti di polizia, dei vigili del fuoco e dei sanitari. C'è un comunicato della polizia di stato che riporta nome e cognome... non c'è n-e-s-s-u-n comma della legge sulla privacy che non sia stato osservato. Capisco che possa dispiacere per i parenti, francamente dispiace anche a noi, ma non si può pensare che si possa "oscurare" una cosa del genere soprattutto nelle vicinanze di un asilo.
RispondiEliminaIl vero dramma è che c'è gente che continua allegramente a spacciare droga infischiandosene delle conseguenze per la comunità altro che chioggia azzurra o i giornali che pubblicano le notizie.
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