La città di Chioggia reagisce unanime all'ondata di violenza adolescenziale mirata abbattutasi negli ultimi giorni a Sottomarina, nei confronti di giovanissimi provenienti dalle località limitrofe, e prende posizione compattamente per chiedere provvedimenti. I numerosi commenti lasciati in Rete non lasciano spazio ad alcuna giustificazione, ora intervengono le istituzioni e gli operatori turistici per evitare danni maggiori.
Il primo cittadino, Alessandro Ferro, alle telecamere di Chioggia Azzurra testimonia tutto il proprio sdegno personale e quello dell'amministrazione per i blitz delle baby gang: «Sono rimasto sconvolto - ha detto il sindaco - e condanno in maniera ferma e assoluta ciò che è avvenuto. Sono episodi inauditi e inaccettabili, i quali purtroppo alimentano la nomea di persone litigiose che infanga Chioggia.
Non tollero che si ripetano qui né altrove, perché in città abbiamo tante eccellenze e solo piccoli gruppetti di giovanissimi che si comportano così. A tal proposito - conclude Ferro - ho convocato l'Avvocatura civica allo scopo di verificare i presupposti di un'azione legale per danno d'immagine, se del caso anche sporgendo querele contro ignoti».
Ieri in videoconferenza con il prefetto Zappalorto, assieme agli altri sindaci del litorale, è emersa la necessità di coordinare le forze di polizia per programmare più interventi possibili in tempi brevissimi: lo stesso Comune di Chioggia è in attesa del calendario di queste azioni, una volta che la Prefettura avrà avvisato la Questura.
Dal canto suo, il consigliere di opposizione Marco Dolfin chiede «lo scatto in città di un campanello d'allarme sociale: non può essere questa l'ospitalità di una realtà turistica. Il Comune lasci perdere le polemiche sterili sulle ordinanze contro il fumo in spiaggia, occorre velocizzare l'accensione delle telecamere poiché la polizia locale sotto organico solo a fine stagione sarà rafforzata da cinque agenti».
Il presidente dell'Associazione Albergatori, Giuliano Boscolo, ha annunciato che nei prossimi giorni incontrerà i vertici delle forze dell'ordine per offrire la collaborazione della categoria e affrontare i problemi sul nascere. L'etichetta di città poco sicura va naturalmente contro chi lavora nel turismo: «Chiediamo l'istituzione di un corpo di polizia turistica, come esiste in città più rinomate».
Intanto procedono le indagini del Commissariato di Pubblica Sicurezza, che ha posto sotto attenzione oltre una decina di adolescenti del luogo, oggetto di ulteriori approfondimenti per appurare le singole responsabilità. Con l'avvicinarsi del fine settimana, aumenta purtroppo anche il rischio di eventuali, possibili rappresaglie da parte di ragazzini non chioggiotti (finora vittime dei pestaggi) nei riguardi dei locali.
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