Sacrosanta rivolta, nella tarda mattinata di oggi, dei pendolari che per lavoro utilizzano la linea 87 di Arriva Veneto, diretta a Fusina e al Petrolchimico di Porto Marghera, esasperati dalle proibitive condizioni interne al mezzo in virtù dell'ondata di caldo. Al deposito di Borgo San Giovanni i pendolari hanno fermato la navetta, un piccolo pullman modello scuolabus, in quanto sprovvista di aria condizionata e di tende per ripararsi dal sole, dicendo al conducente che o veniva cambiato il veicolo, o loro non si sarebbero mossi.
Al conducente non è rimasto altro che avvertire prima i responsabili aziendali i quali hanno negato di essere a conoscenza del disagio (particolare smentito dai lavoratori, che lo avevano comunicato più volte), poi i carabinieri che sono accorsi in loco, richiedendo le generalità dei manifestanti: l'autista ha comunque negato che gli fosse impedito di ripartire. A seguito di colloqui telefonici tra i carabinieri e i dirigenti di Arriva, questi ultimi si sono impegnati a sistemare la situazione diventata ormai ingestibile quanto alle temperature nelle ore del picco solare. Il veicolo, giudicato peraltro scomodo, è poi ripartito verso Marghera con i finestrini calati e senza le tende, per altri 50 km di viaggio. I pendolari della linea 87 hanno intenzione di chiedere nuovi colloqui anche all'assessore comunale Daniele Stecco.
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