Sono stati inspiegabilmente concessi gli arresti domiciliari a Marco Colelli, il violento di 48 anni condannato a 2 anni e 9 mesi per i gravi atti di intimidazione e abuso della forza compiuti contro i condomini nello stabile ATER di Ca’ Bianca. L’uomo è rientrato nell’abitazione ieri sera alle ore 22, scortato dai carabinieri, dopo aver trascorso alcune ore in caserma: non appena ha messo piede in casa, ha subito cominciato a inveire di nuovo contro la madre, già vittima delle sue intemperanze. I vicini, allarmati dalla presenza, non erano stati avvertiti del cambio di regime carcerario, forse dovuto all’affidamento di Colelli a un nuovo avvocato.
I notevoli problemi mentali dell’energumeno non lasciano presagire un futuro roseo, e c’è già chi per la paura ha fatto i bagagli e trascorso la notte in auto, allo scopo di evitare di cadere preda di percosse e minacce: si tratta della donna che nel dicembre 2017 si era affidata a Chioggia Azzurra per raccontare l’inferno cui era soggetta per colpa di costui. La condanna era stata confermata lo scorso aprile in appello: in quella circostanza la Corte aveva però stabilito che Colelli dovesse rimanere rinchiuso nel carcere di Santa Maria Maggiore per il resto della pena, ovvero altri 2 anni e 2 mesi, senza alcuna attenuante né riduzione, anche in virtù del fatto che l’uomo aveva fatto pervenire nuove minacce dal carcere, nel caso avesse ottenuto gli arresti domiciliari o uno sconto che lo facesse uscire prima. Colelli dovrebbe presto affrontare un ulteriore processo per l’aggressione a un addetto alle pulizie di Veritas.
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