Un uomo di 59 anni, con problemi di equilibrio mentale, è stato arrestato la scorsa notte nella sua abitazione all’isola Saloni di Chioggia, dopo una resistenza di nove ore all’esecuzione di un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) emesso nei suoi confronti. Nel blitz notturno operato dalla squadra speciale della Polizia di Stato, inviata dalla Questura di Venezia, il 59enne ha ferito con un coltello due agenti, uno dei quali con una ferita di 20 centimetri sotto il ginocchio: entrambi sono stati già dimessi dal Pronto Soccorso dell’ospedale clodiense.
I fatti: poco dopo le ore 20 di ieri la polizia locale e i sanitari del 118 si sono recati al domicilio dell’uomo -che già anni fa aveva ferito un vicino di casa- per notificare l’esigenza di una visita psichiatrica al locale Centro di Igiene Mentale, ma l’individuo si è barricato in casa al secondo piano, senza consentire l’ingresso degli operatori.
Si è reso quindi necessario contattare le forze dell’ordine, arrivate in massa con la polizia di Stato, i carabinieri e i vigili del fuoco a supporto: per lunghe ore il commissario Rosario Gagliardi ha tenuto fermo il dialogo con la persona all’interno, provando in tutte le maniere a farla desistere dai suoi propositi, mentre il quartiere veniva svegliato dal trambusto. L’obiettivo primario delle parole del commissario era proteggere la stessa incolumità dello squilibrato da eventuali propositi autolesionistici: «Siamo qui noi, raccontaci chi ti ha fatto del male, parliamoci negli occhi. Se volessimo aprire la porta lo avremmo già fatto da ore, invece vorremmo che fossi tu ad aprirla» sono alcune delle frasi adoperate per tranquillizzare l’uomo, invano.
Era stato valutato anche di entrare attraverso una finestra, ma ttorno alle ore 3 si è deciso per il blitz, facendo intervenire l’Unità Operativa di Primo Intervento, esperta in azioni antiterrorismo: l’ingresso nell’appartamento è effettivamente avvenuto alle 5 del mattino, quando il 59enne -pur immobilizzato a terra- è riuscito a sferrare le due coltellate e un pugno agli agenti, prima di essere arrestato e condotto al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Solo alle 5.30 del mattino, mentre stava per albeggiare, le numerose auto di servizio si sono allontanate dall’isola: nel condominio ora restano ad abitare per lo più persone anziane, che non nascondono la propria paura per l’avvenire.
In merito all’accaduto, il segretario regionale del sindacato FSP Polizia di Stato Mauro Armelao continua a chiedere l’adozione del taser: «Se il personale della squadra UOPI avesse avuto già in dotazione questo strumento di difesa, i due colleghi non sarebbero stati feriti alle gambe dal coltello da sub che l’uomo brandiva contro di loro per difendersi e per evitare il ricovero. Un coltello con una lama di quasi 20 cm che ha rischiato di colpire i colleghi in zone sensibili del corpo. Per questo chiediamo alla politica nazionale e al nostro Dipartimento della PS che si accelerino le fasi di sperimentazione e che parta una distribuzione massiccia del Taser. È stato dimostrato che in alcuni casi, per far desistere il soggetto pericoloso, è bastato mostrare la pistola elettrica, senza nemmeno usarla».
Purtroppo già l arresto per eseguire un tso è un vero è proprio ossimoro, siamo difronte ad una persona malata. Dubito ci sia la capacità di intendere e volere, quindi all arresto (semmai verrà convalidato), non seguirà la carcerazione ma la conduzione sul luogo di cura dove malauguratamente il noto personaggio non voleva essere condotto..... Povere forze dell' ordine, situazione veramente al limite. un teaser forse effettivamente poteva aiutare, ma la follia delle persone a volte è incontenibile.
RispondiEliminaconcordo in pieno
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