giovedì 12 marzo 2020

SAPEVA DI DOVER RINUNCIARE ALLA RETRIBUZIONE PER IL CONGEDO PARENTALE, MA L'INPS GLI INVIA 64 RACCOMANDATE LO STESSO GIORNO PER CONFERMA

Una storia di ordinaria burocrazia ha visto suo malgrado protagonista nei giorni scorsi un cittadino di Chioggia, che aveva chiesto e ottenuto il congedo parentale allo scopo di accudire il figlio. La misura consente al genitore di assentarsi dal lavoro per un periodo complessivo di 6 mesi, dagli 8 ai 12 anni di età del minore, a retribuzione ridotta per il primo periodo e poi annullata per il rimanente (salvo reddito basso). Ebbene, il signore fruisce saltuariamente di questa possibilità da alcuni anni, senza percepire lo stipendio nei due o tre giorni al mese che lo vedono interessato, previa regolare richiesta online al sito dell'INPS che ha sempre funzionato normalmente.
Nonostante questo, ieri il postino gli ha recapitato ben 32 raccomandate con ricevuta da parte dell'INPS, che lo avvisavano di ciò che già conosceva, ovvero che non ha diritto a ricevere la retribuzione; lo stesso postino ha riferito di altrettante raccomandate in via di consegna, tutte dello stesso tenore. Sommando le spese della carta, quelle del bollo e della consegna, ne esce un bel gruzzolo di denaro pubblico che avrebbe potuto comodamente essere risparmiato con profitto.

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