In tanti, anche fra coloro che sono ancora giovani, ricordano a Sottomarina una battigia livellata, di sabbia bagnata, dove i bambini potevano giocare ai castelli e di sera i più grandi si divertivano nella spianata all’ultima partita di pallone. Da qualche tempo non è più così: se il mare avanza e lo spazio libero si assottiglia, i lavori di ripascimento con cumuli di sabbia asciutta, i sentieri notturni dei trattori e il compattamento non uniforme delle alghe rendono più difficile prodursi nelle interminabili passeggiate dalla diga al Bacucco.
Lo segnalano non solo i turisti, specie avanti con l’età, ma gli stessi concessionari degli stabilimenti: «Amo Sottomarina – scrive una signora – ma noto come l’arenile venga maltrattato, costringendo al safari tra le dune di sabbia a livelli diversi e le distese di alghe spiaggiate prima di raggiungere l’acqua». Negli ultimi giorni, soprattutto, è diventato evidente lo squilibrio tra varie parti dello sterrato, che va ad aggiungersi ai rifiuti provenienti dai fiumi: e la bella battigia livellata e solida di una volta è purtroppo soltanto un ricordo.
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