Non ha ceduto di un millimetro nel ricordo di quanto ha visto accadere il 13 luglio di un anno fa, all'ospedale di Chioggia. La badante bielorussa, testimone chiave nel processo a carico di Valerio Nordio per l'accusa di tentato omicidio aggravato ai danni della suocera 83enne, ha raccontato ieri mattina in Tribunale a Venezia la sua versione dei fatti avanti al collegio giudicante presieduto da Roberta Marchiori, ed è la stessa che già aveva riferito ai carabinieri durante i primi interrogatori: la donna si dice sicura di aver visto Nordio premere una tela cerata sulle vie respiratorie dell'anziana signora, compagna di stanza della sua assistita.
Al che, non si è scomposta né ha urlato, bensì ha chiesto a Nordio la ragione del suo comportamento e ha contattato una infermiera: il 57enne di Chioggia -residente a Conche- ha ripetuto l'azione, giustificandola come una nuova tecnica. Ma l'anziana era cianotica e respirava ormai a fatica. In aula, oltre a Nordio, era presente la moglie con altri congiunti e amici dell'uomo, oltre al suo avvocato Simone Boscolo. La prossima udienza è fissata al 10 dicembre.
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