Sono circa dieci i ragazzini chioggiotti, per lo più minorenni, individuati e denunciati dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chioggia e dalla Squadra Mobile in forza alla Questura di Venezia, colpevoli dei gravi atti intimidatori e violenti nei confronti dei loro coetanei provenienti da fuori città, avvenuti negli ultimi giorni a Sottomarina. In una settimana i poliziotti hanno identificato quasi tutti gli autori delle inconsulte bravate, con nomi e cognomi, e stanno per sgominare la baby gang: tra i coinvolti pare certa la presenza di due fratelli, uno di 18 e uno di 15 anni.
Fondamentali per venire a capo della vicenda sono state non solo le testimonianze e le denunce delle vittime, ma anche profonde ricerche nei social network degli aguzzini, utili a rivelare amicizie, contatti, frequentazioni e indizi comportamentali: sono stati setacciati i profili facebook e instagram di tutti i sospetti. Sono quindi partite le istruttorie rivolte alla Procura della Repubblica e al Tribunale dei Minorenni.
Il questore Maurizio Masciopinto ha in animo di procedere con misure personali di interdizione all'uscita, come accaduto per le baby gang della terraferma veneziana. Prevista anche l'intensificazione del controllo del territorio affidato congiuntamente alle volanti di Polizia e Carabinieri, non solo nei weekend.
Le perlustrazioni continueranno anche lungo l'anello del Lusenzo, dove alle ore piccole stazionano gruppuscoli di bighelloni, favoriti dalle tenebre. In tal caso vengono adoperate le biciclette elettriche donate dal Lions Club di Chioggia e usate dagli agenti per la repressione dello spaccio di droga.
Intanto emergono nuovi dettagli riguardo le azioni della banda: nell'assalto vengono anche sfoderati coltelli a serramanico, mentre è stato adoperato anche l'ombrellone del plateatico di un bar per cercare di colpire un giovane padovano. Quanto all'ultimo caso noto, relativo al 16enne veronese finito al Pronto Soccorso per la frattura dello zigomo, gli è stata prognosticata la guarigione in 25 giorni.
Prima del colpo sferrato da un chioggiotto, quest'ultimo avrebbe offeso la vittima designata con epiteti a sfondo sessista e discriminatorio, intimando al malcapitato di tornarsene a casa propria coi suoi amici. Il fatto, come riporta un articolo di Daniele Zennaro nella Nuova Venezia in edicola oggi, si è verificato nella notte fra venerdì e sabato in lungomare all'incrocio con viale Piemonte. Ma pare proprio che per questi piccoli malviventi, grazie all'azione della Polizia, sia finita l'impunità.
Poveri minorati mentali, evidentemente soffrono di un senso d'inferiorità atavico. Andate a curarvi coi vostri genitori e toglietevi l'anello al naso.
RispondiEliminaChioggia e Sottomarina peggio del Bronx. Speriamo che la campagna pubblicitaria della spiaggia dei PADOVANI a suon di sberle, calci e pugni del branco a ragazzini impauriti e indifesi sia finita qui, prima che ci scappi il ferito a coltellate o il morto. Bisogna vigilare sempre e reprimere quandi serve, anche col pugno di ferro. La violenza non va mai tollerata, nemmeno quando è figlia dell'ignoranza che i componenti del branco hanno respirato in famiglia.
RispondiEliminareprimere si ma col pugno di ferro finiamo come in america e ci scappano più morti causate dalle forze dell'ordine a parer mio
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