Niente reclusione in carcere, ma ricovero in comunità psichiatrica per Marco Nordio, il 45enne che lo scorso 13 gennaio aveva cercato di far saltare in aria l'appartamento in cui vive con la famiglia in calle San Nicolò a Chioggia. La giudice per l'udienza preliminare Marta Paccagnella, ieri mattina, ha assolto Nordio dalle accuse di tentata strage, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, in quanto -a seguito di perizia- l'uomo è stato riconosciuto incapace d'intendere e volere a causa della dipendenza dalle droghe pesanti. Altresì il Tribunale di Venezia ha valutato l'individuo socialmente pericoloso, motivo per cui è stato assegnato alla residenza coatta di Nogara, in provincia di Verona, dove già aveva "fatto visita" in passato.
Era stata la stessa madre del 45enne ad avvertire la polizia di Stato delle intenzioni del figlio, che aveva aperto i rubinetti del gas litigando con la donna stessa. Quel giorno intervennero anche i vigili del fuoco, che in via provvidenziale avevano staccato il contatore, nonostante l'aria fosse già impregnata dal metano. L'irruzione degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza sfociò in una colluttazione con Marco Nordio, munito di accendini e coltelli. Uno dei poliziotti, nell'occasione addirittura, è stato medicato con addirittura 82 giorni di prognosi per le ferite riportate. L'agente, tuttavia, non si è costituito parte civile nella causa.
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