giovedì 31 dicembre 2020

MOSE SOLLEVATO CON MAREA SOTTO CONTROLLO A 115 CM, PESCHERECCI FUORI IN MARE AD ASPETTARE ANCHE STAMANE: ERA IL CASO?

Anche questa mattina, inopinatamente, le 18 paratoie del MOSE collocate alla bocca di porto di Chioggia, tra la diga di Sottomarina e quella di Ca' Roman, sono state sollevate per impedire il teorico afflusso della marea sostenuta in laguna. Solo che le previsioni massime, elaborate dall'ISPRA con riferimento alla centralina di Vigo, attribuivano un picco di 111 centimetri alle ore 10, ben controllabile dal solo Baby Mose che ha una copertura fino a 130 cm sul livello medio del mare.

Invece, la doppia beffa per i pescatori e per quanti avevano l'esigenza di uscire nell'Adriatico: il Consorzio Venezia Nuova alle 7.45 ha sollevato le barriere non solo alle bocche del Lido e di Malamocco, utili a non far sprofondare le zone più basse del capoluogo, ma anche quelle che consentono lo scambio con la laguna sud. E alla diga di Sottomarina la rilevazione massima è stata di 104 cm alle 9.50, ben distante dai livelli di guardia.

A farne le spese, si diceva, sono stati ancora i pescatori che speravano nell'ultimo giorno dell'anno per riuscire a mettere assieme un buon incasso: in particolare i pescherecci dei vongolari sono rimasti "chiusi fuori" dal Mose, fino al primissimo pomeriggio. «Ora saranno costretti a scaricare il prodotto - spiega l'armatore Elio dall'Acqua di Federpesca - ma i camion a una certa ora non girano più, quindi il loro sforzo di pesca rischia di andare buttato per niente».
Oltre alle imbarcazioni della marineria, anche il porto soffre il difficile ingresso e uscita delle navi commerciali, senza contare le eventuali necessità di emergenza in mare: «Se sono paratoie mobili - valuta Dall'Acqua - possono essere alzate anche parzialmente, o non simultaneamente. Ma la vera necessità è la famosa conca di navigazione, senza la quale siamo in balia di ogni incertezza». Non solo per uscire o rientrare, ma nemmeno si conosce se sarà possibile ormeggiare all'interno. «Noi pescatori - conclude l'armatore - conosciamo il vento e possiamo essere utili nel definire quando questo può gonfiare pericolosamente il mare».

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