Fra le tante piccole e grandi storie del Covid, un risvolto riguarda un'impresa bassopolesana, nella quale un lavoratore è risultato positivo al virus. I vertici aziendali hanno così, correttamente, disposto l'effettuazione di tamponi agli altri dipendenti, di modo da poter continuare l'attività ove negativi: mentre le maestranze che risiedono nel territorio della provincia di Rovigo hanno potuto sostenere l'analisi nei Distretti sanitari dell'ULSS 5 anche senza un appuntamento o impegnativa, un loro collega che abita nel comune di Chioggia ha cercato di compiere lo stesso iter.
Ma la temporanea indisponibilità del proprio medico di base e della continuità assistenziale (l'ex guardia medica) lo ha privato, per ora, della documentazione necessaria a ricevere il test: nelle scorse ore infatti il Distretto di via Vespucci a Sottomarina è stato preso d'assalto da molti utenti, a formare una lunga fila, sgomberata dagli stessi addetti che hanno praticato il tampone solo a chi, appunto, era munito di impegnativa medica, come da linee guida regionali.
Lo stesso è accaduto all'ospedale, dove l'uomo si era pure rivolto. Pertanto il lavoratore chioggiotto non potrà, domani, rientrare all'opera a differenza dei suoi colleghi, e dovrà invece attendere almeno qualche giorno ancora. Fondamentale, prossimamente, potrebbe essere l'arrivo dei tamponi rapidi in farmacia a diminuire sensibilmente i giorni di attesa e di isolamento domiciliare.
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