martedì 9 febbraio 2021

DUE QUINTALI DI PESCE PRIVO DEI DOCUMENTI DI FILIERA, LA CAPITANERIA DI PORTO DI CHIOGGIA EROGA SANZIONI PER 4500 EURO ANCHE A DONADA

La Capitaneria di Porto di Chioggia (nucleo Ispettori della pesca) ha effettuato nelle ultime settimane alcuni controlli al mercato ittico all'ingrosso di Chioggia e di Donada. Gli accertamenti hanno portato alla contestazione di sanzioni e violazioni amministrative punite con pene pecuniarie complessivamente ammontanti a 4500 euro, nonché al sequestro di oltre due quintali di prodotti ittici di varie specie: la totalità delle violazioni accertate ha riguardato la mancata tracciabilità dei prodotti ittici ispezionati, in quanto non è stato possibile risalire alla loro provenienza.
Nel Polesine, dalle ispezioni effettuate a due grossisti, gli ufficiali accertatori hanno rilevato la presenza di prodotto ittico lavorato e detenuto nelle celle frigorifere privo di ogni riferimento, sia riguardo la provenienza che della successiva lavorazione. Al mercato ittico di Chioggia è stato ispezionato un automezzo con vano refrigerato, il cui conducente al momento del controllo non è stato in grado di documentare la provenienza del prodotto detenuto nel vano frigo del veicolo.
Il comandante della Capitaneria di Chioggia, capitano di fregata Michele Messina, è soddisfatto dell'operazione condotta dal personale specializzato e dei risultati conseguiti: «I controlli che la Capitaneria di Porto svolge sono il frutto di un costante lavoro di monitoraggio espletato lungo tutta la filiera della pesca.
Grazie anche al coordinamento regionale del centro di controllo Area Pesca della Capitaneria di Porto di Venezia, raggiungiamo anche zone geografiche apparentemente “lontane” da quelle costiere, per mantenere comunque elevati gli standard qualitativi del pescato anche nell’entroterra, garantire la salute dei consumatori finali, ma anche tutelare i commercianti onesti e scrupolosi che rispettano le norme di settore, premiando così una corretta e leale concorrenza di mercato, altrimenti penalizzata da chi in modo sconsiderato mette a repentaglio la salute dei cittadini».

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