Erano stati pizzicati con due etti di cocaina già durante la notte fra il 4 e il 5 settembre, Daniele Veronese e la sua compagna Zuleyka Bellemo. Allora i poliziotti del Commissariato di Chioggia li avevano arrestati, rispettivamente con la restrizione al carcere veneziano e agli arresti domiciliari: nei giorni successivi Veronese, 50 anni, aveva scagionato la donna 41enne, consentendo così di derubricare la propria posizione ai domiciliari e quella di Zuleyka Bellemo all'obbligo di firma fino al processo.
Ma la coppia non aveva interrotto la propria attività di spaccio, anzi: gli agenti della polizia di Stato di Chioggia, assieme alla squadra cinofila della Questura di Padova, hanno continuato le indagini pervenendo a nuove perquisizioni, nel corso delle quali è stato ritrovato un altro etto di cocaina in dosi, oltre al materiale necessario a confezionarle, e a 2300 euro in contanti che vengono ritenuti essere il ricavo dello smercio.
Inevitabile quindi procedere a un nuovo arresto, venerdì 29 gennaio: Veronese è stato trasferito di nuovo a Santa Maria Maggiore, la Bellemo ai domiciliari. Già nel 2018 Daniele Veronese era stato pizzicato con una modica quantità di polvere bianca. Nel corso delle indagini è emersa anche la posizione di una terza persona, Lucio Camuffo, nella cui residenza sono stati trovati gli strumenti per il confezionamento della cocaina e ben 9500 euro in contanti, nascosti dentro un divano. La somma di denaro è stata sequestrata dagli inquirenti.
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