
Antonio Ferrari
Alla sbarra andranno Antonio Ferrari, 46enne cavarzerano legato a Chioggia da rapporti commerciali e personali, che secondo l'ipotesi della Procura della Repubblica sarebbe il capo dell'organizzazione criminosa: a lui è imputata anche la costituzione della sedicente agenzia Agita, che sempre a Chioggia predisponeva i documenti per immatricolare veicoli inesistenti. Il braccio destro di Ferrari è il siciliano Antonino Infantino, 35 anni; a giudizio anche un altro siciliano, Salvo Brancato di 41, e il 25enne calabrese Francesco d'Agostino, tutti prestanome che figuravano nelle cariche societarie poco prima della sparizione.

Alessandro Vicentini
Gli altri imputati sono Alessandro Vicentini, 45enne di Chioggia con residenza a Londra, poi Enrico Zago di Padova, gli jesolani Michael Civolani, Roberto de Masi e Alberto Vallese, quindi Stefano Vianello di Martellago ed Emanuele Gobbo di Bassano del Grappa: tutti costoro sono accusati di riciclaggio, per aver ricevuto nel proprio conto corrente una parte delle somme ricavate nella truffa. L'ultimo rinvio a giudizio è per Giuseppe Tamburini, vicentino di 51 anni, contitolare effettivo dell'autosalone assieme a Ilda Pignataro (57 anni di Jesolo), la quale sarà giudicata con rito abbreviato il 30 marzo, assieme a Salvatore Angelica (69 anni di Stra) e Marco Bortoluzzi (43 anni di Montebelluna).
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