martedì 11 febbraio 2020

RETATA ANTIDROGA, TRE CAPI DELLA BANDA AVEVANO UNA SOCIETÀ PER L'ACQUACOLTURA: RICICLAVA IL DENARO SPORCO RICAVATO DAL TRAFFICO?

Non passa giorno, da quando giovedì scorso i Carabinieri di Chioggia hanno dato vita alla retata antidroga chiamata Tsunami, che non vengano resi noti nuovi particolari riguardo l'attività criminosa della banda di spacciatori ramificata tra Chioggia, l'hinterland veneto, la Spagna e la Slovenia.
Oggi si scopre che tre degli individui di punta della gang, i capi Marco di Bella, Raffaele d'Ambrosio e Igri Varagnolo avevano dato vita a una società semplice denominata La Tasca, secondo una formula esplicitamente prevista per l'attività agricola.
La società era regolarmente iscritta al GRAL, l'organismo di gestione delle risorse lagunari, allo scopo di esercitare l'attività di acquacoltura previa subconcessione in aree assegnate per l'allevamento.
La Tasca, di cui i tre figurano come unici soci, ha sede a Borgo San Giovanni in casa di Marco di Bella e dispone anche di un barchino, con targa di registrazione RV 7180. Dato il particolare legame di interesse fra i tre (tutti attualmente ristretti in carcere) non è escluso che l'impresa sia servita a riciclare il denaro sporco ricavato dal traffico della cocaina.
Anche un altro dei malviventi coinvolti, Umberto Pugiotto, figura iscritto al registro del GRAL quale appartenente a un'altra società, assieme a persone incensurate.

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