Oltre 8000 reazioni, più di cinquemila condivisioni. Sta dilagando in Rete il post che la compagna del medico di origine camerunese, insultato e danneggiato lo scorso mercoledì 2 giugno da un quarantenne in via della Fossetta, ha scritto per far conoscere a tutta Italia l'episodio nei suoi particolari emotivi e personali, elencando altri spiacevoli dettagli del recente passato, e additando la città di Chioggia in generale per tali comportamenti ostili.
Diego de Antoni, l'aggressore
Ieri il dottore, un trentenne residente a Padova assieme alla compagna e alla figlia di due anni, ha denunciato l'accaduto ai carabinieri della città del Santo. Nel dialogo concesso al giornalista Andrea Priante, pubblicato oggi dal Corriere del Veneto, la vittima di questa odiosa discriminazione racconta i passaggi che gettano in cattiva luce non solo l'aggressore, il quarantenne Diego de Antoni, ma anche altri abitanti del quartiere, resisi complici -secondo la tesi accusatoria- di aver collaborato al brutto quarto d'ora trascorso in via della Fossetta.
Stando a quanto afferma il sanitario, in Italia dal 2010 dove si è laureato all'Università di Padova, De Antoni -lavoratore in malattia- non era presente all'atto della visita fiscale, ma contattato da qualcuno si è precipitato in costume e ciabatte, come reduce dal mare. Il quarantenne avrebbe chiuso il portone, in modo da impedirgli di uscire dal cortile, con la complicità di una ragazza e minacciandolo se non avesse seguito le sue indicazioni per raccontare all'INPS una verità di comodo.
Di lì a pochi minuti l'escalation: De Antoni ha strappato di mano al medico il tablet e l'ha scagliato contro il muro e poi a terra, infrangendolo. Quindi gli ha scagliato contro una raffica di insulti a carattere razziale, infine gli avrebbe sottratto il telefono pretendendo che gli venisse dettato l'indirizzo della propria abitazione, ove compiere eventuali ritorsioni in caso di denuncia. Quindi l'inseguimento a bordo di uno scooter altrui, e ulteriori danni alla maniglia dell'auto sulla quale viaggiava il dottore.
Ancora più inqualificabile, se possibile, l'atteggiamento del vicinato presente: nessuno ha mosso uno dito, tutti gli astanti si sono "goduti" lo spettacolo poco edificante e addirittura prendevano in giro il trentenne professionista. Modalità di comportamento tra omertà e protezione del reo che, se da un lato non esitiamo a definire di stampo camorristico, dall'altro non possono gettare fango sopra i tanti sforzi che il quartiere della Fossetta ha compiuto negli anni (e tuttora compie) per meritare giustamente una reputazione civile nella comunità.
Sta di fatto che quanto accaduto là poteva davvero succedere dappertutto a Chioggia, a Sottomarina e non solo, anche indipendentemente dal movente razziale. Per questo, oggi, il sindaco Ferro -preoccupato dell'immagine di decoro della città- è intervenuto esprimendo massima solidarietà al medico aggredito e insultato per il colore della sua pelle: «Una violenza assurda e aggravata, non bisogna tollerare tali episodi incresciosi. Ma questa non è Chioggia, e non è la società che vogliamo».
Secondo Chioggia Azzurra, però, il primo cittadino potrebbe fare di più: Alessandro Ferro dovrebbe convocare a Chioggia il dottore, la sua compagna padovana e la loro bambina per chiedere scusa ufficialmente e in presenza a nome della città, offrendo loro i doni di rappresentanza. E gli albergatori di Sottomarina, in segno di ritrovata ospitalità, potrebbero offrire un soggiorno alla coppia, consentendo così di mostrare il lato migliore di questo territorio, oltre che favorire qualche giorno di necessaria spensieratezza.
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