sabato 27 marzo 2021

PROCESSO TSUNAMI, PRIMA SENTENZA: 15 SPACCIATORI PATTEGGIANO, DIECI NO. TUTTE LE CONDANNE DA 2 A 4 ANNI

Quindici patteggiamenti sono stati accordati agli imputati dell'operazione antidroga Tsunami, che il 6 febbraio 2020 aveva visto protagonisti i Carabinieri e la Guardia di Finanza nello sgominare un'organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e marijuana a Chioggia. Ieri, nell'aula bunker di Mestre, il giudice monocratico Massimo Vicinanza ha accolto le nuove richieste delle parti, ovvero gli avvocati degli spacciatori e il pubblico ministero Stefano Ancilotto per la Procura della Repubblica, relative all'applicazione della pena: le condanne riguardano il capo della banda, Marco di Bella, la cui detenzione ammonta a 4 anni e 6 mesi, oltre a 28mila euro di multa.
Con lui sono stati giudicati Luca Bellemo a 3 anni e 3 mesi con 18mila euro di multa; Laura Bonivento a 3 anni con 16mila euro di multa; Andrea Boscolo Cegion a 2 anni e 3 mesi (pena sospesa) con 3100 euro di multa; Alessandro Carisi a 3 anni e 9 mesi più 18mila euro di multa; Damiano Frezzato a 3 anni e 16mila euro di multa; Lino Frezzato a 3 anni e 16mila euro di multa; Cristian Moscheni a 3 anni e 4 mesi più 20mila euro di multa; Nicoletta Nordio a 2 anni e 4 mesi e 12mila euro di multa; Umberto Pugiotto a 3 anni e 7 mesi con 18mila euro di multa; Hassna Sadellah a 2 anni (pena sospesa) e 4mila euro di multa; Zakaria Sadellah a 10 mesi (in continuazione con altra condanna emessa a Torino) e 400 euro di multa; Luca Tiozzo Celi a 3 anni e 16mila euro di multa; il veneziano Stefano Tommasi a 4 anni e 6 mesi con 30mila euro di multa; Igri Varagnolo a 3 anni e 9 mesi con 18mila euro di multa.
I sequestri preventivi disposti dal giudice sfiorano i 110mila euro. Le indagini hanno accertato la compravendita dalla Slovenia e dalla Spagna di oltre 200 kg di stupefacenti tra il 2017 e l'inizio del 2020, un cartello dominante nel mercato clodiense, gestito senza apparenti contrasti interni. Durante le prime fasi dell'inchiesta -partita probabilmente da un foglietto incautamente perduto da uno degli elementi della gang- erano stati sequestrati beni per oltre 7 milioni, tra cui le partecipazioni azionarie del boss Marco di Bella in esercizi commerciali e di ristorazione alle Canarie. Resta per ora impregiudicata la posizione processuale delle altre dieci persone arrestate nel febbraio 2020, che non hanno voluto o potuto accedere al patteggiamento. Non è escluso anzi che le rivelazioni dei condannati portino all'apertura di una nuova inchiesta, con successive misure cautelari verso terzi.

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