«Te copo, ti costringerò a vivere in Sicilia». Dai piedi del ponte di San Domenico, lato chiesa, Mario Penzo è stato immortalato stamane dalle telecamere di Chioggia Azzurra mentre per l’ennesima volta insolentisce con violenza il blogger Andrea Comparato, impedendogli l’entrata nell’edificio sacro dove era in corso la funzione per i pescatori.
Nella circostanza, l’energumeno è stato fermato dapprima dall’intervento di un signore, poi da quello della pattuglia della Guardia di Finanza residente in loco, il cui aiuto è stato invocato dallo stesso Comparato (che ringrazia entrambi). Non è comunque finita lì: le Fiamme Gialle hanno accompagnato a casa Penzo, che abita nei pressi, ma poco dopo è sopraggiunto anche il padre Armando, che a sua volta ha aggredito Andrea a due centimetri dal volto e ha cercato di rompere la telecamera (una giace sul fondo del canale San Domenico dove il figlio 40enne aggredì Comparato lo scorso 11 luglio).
Un appuntamento purtroppo ormai quasi fisso, quello delle aggressioni di Mario Penzo, che già da giovedì mattina al mercato ha iniziato a sbilanciare e a far cadere a terra l’editor di Chioggia Azzurra, per poi inveire contro di lui ieri mattina alla diga di Sottomarina -nell’occasione Penzo è stato a stento trattenuto da alcuni amici- e le consuete minacce telefoniche, per terminare(?) con l’apoteosi di stamane.
La novità, appunto, consta nell’azione del genitore, il quale -assieme alla moglie- ha buona parte della responsabilità nei comportamenti pazzotici e aggressivi del figlio: essi sostengono che Comparato lo provochi (ricordiamo che è notizia pubblica la sua tentata irruzione con il coltello in municipio per “punire” l’allora sindaco Giuseppe Casson nel maggio 2014, oltre che gli strattoni a un’agente della polizia locale), quando è evidente a tutti come sia costui ad attendere al varco il blogger ogni volta lo incontra per strada.
Va da sé che nella giornata di domani Andrea Comparato presenterà l’ennesima denuncia ai danni di Mario Penzo e dei suoi, stavolta ancor più circostanziata, chiedendo provvedimenti di forza pubblica. Nel frattempo, sarebbe gradita la solidarietà dei lettori di Chioggia Azzurra e delle autorità civili di Chioggia.
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