sabato 20 giugno 2020

NON C'È PACE PER LA SPIAGGIA DI ISOLAVERDE: DOPO SOLE 72 ORE GIÀ BLOCCATO IL RIPASCIMENTO, LOTTA FRA I DIFFERENTI INTERESSI DELLE CONCESSIONI

Il ripascimento appena cominciato è già sospeso. Non c'è pace per Isolaverde: i lavori iniziati solo a metà settimana, con notevole ritardo rispetto al dovuto, sono stati bloccati dall'istanza di un operatore turistico, ovvero proprio la categoria che beneficerebbe del rinfoltimento dell'arenile grazie alla sabbia portata via tubo da Porto Caleri.
«Le vibranti lamentele in questo caso sono abbastanza condivisibili», considera Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari balneari riuniti in ASCOT, che racconta come le opere continueranno di giorno, al solo scopo di condurre la rena nella spiaggia libera. Ma questa ipotesi di lavoro diventa impossibile per le spiagge in concessione, che dovrebbero non esercitare alcuna attività per il tempo necessario all'esecuzione dei lavori: quasi due mesi, ovvero l'intera stagione praticamente saltata.
«Questa situazione improponibile è anche effetto del terribile ritardo - commenta il presidente di ASCOT - e bisogna sapere a chi imputare la responsabilità. Se è vero che ciò che accade qui non avviene mai e poi mai nelle località balneari del Veneto orientale. Quindi sicuramente il peso politico di Chioggia, Sottomarina e Isolaverde è pari allo zero».
Ieri una lettera spedita dai titolari dello stabilimento La Capannina e indirizzata al presidente della giunta regionale Luca Zaia aveva individuato nel villaggio turistico Isamar il possibile (anzi, la missiva parla di «certo») mandante delle lamentele per il rumore, il divieto di balneazione e altri limiti, «non appena saranno terminate le opere da loro, come ogni anno da più di dieci anni»: il pronostico è stato rispettato per difetto, dal momento che lo stop al ripascimento è giunto dopo solo 72 ore dal suo inizio.

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