Copiose chiazze di sangue dappertutto. Un pranzo in compagnia è degenerato in rissa, ieri pomeriggio, in un ristorante di Chioggia a conduzione familiare, tanto da richiedere l'intervento di due ambulanze, della polizia locale (sollecitata da un automobilista al grido di «i se masse!»), della polizia di Stato e dei carabinieri a supporto. Il diverbio è poi proseguito addirittura all'ospedale. Protagonista negativa una comitiva di dodici persone, tutte refertate dagli agenti in quanto coinvolte nel misfatto: di queste, solo tre erano incensurate e ben nove hanno precedenti penali.
La dozzina aveva prenotato a mezzogiorno, ma poi si era attardata all'esterno del locale continuando a chiedere alcoolici fino a metà pomeriggio. A un certo punto una donna tra le commensali, evidentemente alticcia, ha cominciato a offendere una delle titolari che stavano servendo piatti e bevande, con continue provocazioni: alla richiesta di calmarsi, la donna ha proseguito, dando in escandescenze e aggredendo fisicamente la malcapitata per la collottola. Il marito di quest'ultima, gestore dell'esercizio, ha provato a staccarla ma a quel punto è divampata la zuffa, con gli uomini a dar man forte alle loro compagne.
I sanitari giunti in loco hanno riscontrato, in capo alla titolare, la frattura della tibia e disposto il successivo intervento. Ma una volta giunti all'ospedale, i contendenti hanno proseguito nella loro azione e il figlio 18enne dell'intemperante ha colpito la figlia della titolare con una spinta e uno sgambetto che l'hanno mandata al muro, fino a procurarsi danni al ginocchio e a rimanere nel nosocomio stesso per le cure del caso.
La polizia locale informerà la Procura della Repubblica per l'azione ai sensi dell'articolo 588 del codice penale, che prevede appunto gli estremi per il reato di rissa. Non è esclusa una responsabilità oggettiva dei titolari, anche se dai rilievi delle forze dell'ordine, e dalle eventuali denunce, sarà possibile comprendere le singole misure da applicare.
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